Stai guardando SuperNatural Open Walls.

Dal 7 al 14 settembre 2023 Rifugio Digitale apre SuperNatural Open Walls, evento organizzato nell’ambito della rassegna Estate Fiorentina 2023, promossa dal Comune di Firenze, e curato da Irene Alison e Paolo Cagnacci. Il progetto è stato cofinanziato dall’Unione Europea – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, nell’ambito del Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020, realizzato in collaborazione con Forma Edizioni e con il supporto tecnico dell’hotel Fornace Suite e di Ditta Artigianale.

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© Charlotte Dumas, AO, 2021.

Il concetto di SuperNatural, inteso in una molteplicità di direzioni e sfumature, è stato il trait d’union del ciclo espositivo ideato e curato da Irene Alison, insieme a Paolo Cagnacci, per il Rifugio Digitale di Firenze nel 2022-2023.

Davanti a un orizzonte sempre più incerto tra pandemie e crisi climatica, questo tema è diventato il punto di partenza per una riflessione visiva che ha attraversato, nel lavoro dei fotografi esposti, il vivere contemporaneo, indagando tanto il nostro rapporto con lo spazio quanto il modo in cui ci proiettiamo nel tempo: dall’antropizzazione del paesaggio alla necessità di fare scelte sostenibili per il futuro del pianeta, dal bisogno di un ritorno alle origini, in fuga dai paradossi del progresso, fino alle frontiere più estreme della scienza, il dialogo tra ciò che è “naturale” e ciò che è “artificiale” si è rivelato, nelle immagini che hanno illuminato gli schermi del Rifugio Digitale, più complesso che mai. Ma il percorso di SuperNatural non ha esplorato solo i conflitti e le possibilità che si aprono intorno alla natura e ai suoi usi e abusi, ma anche un orizzonte di immaginazione e di ricerca che riguarda il dialogo tra reale e surreale in un mondo in cui, tra metaverso e intelligenza artificiale, la realtà intorno a noi è sempre più contraddittoria e iperbolica.

Oggi, con SuperNatural Open Walls, il Rifugio Digitale vuole aprire metaforicamente le proprie pareti per trasformare il quartiere in una galleria a cielo aperto: proiettate sui muri dei palazzi di San Niccolò, le immagini degli artisti del ciclo – Luca Locatelli, Charlotte Dumas, Piero Percoco, Matthieu Gafsou, Hayley Eichenmaum, Maria Lax e Petrina Hicks – dialogheranno con le architetture della città, dischiudendo nuovi orizzonti di consapevolezza e confronto, tanto sul linguaggio visivo contemporaneo quanto sui temi che il loro lavoro veicola.


Le 13 opere dell’installazione di video-mapping:

1.

Charlotte Dumas, Shio, 2018, video

L’amore per i cavalli di Charlotte Dumas l’ha condotta sulle loro orme per oltre vent’anni, portandola fino alle remote sponde del Giappone sud-occidentale, nell’isola di Yonaguni, per indagare il ruolo che queste creature, la cui storia per millenni si è intrecciata a quella degli uomini e il cui ruolo è stato fondamentale per lo sviluppo della società umana, hanno oggi nel nostro mondo. Insieme alla dimensione selvaggia e ancestrale che si manifesta nei cavalli e nel paesaggio, nella trilogia in mostra al Rifugio Digitale – composta dai progetti Shio, Yorishiro e Ao – la dimensione umana prende forma nei corpi acerbi e mobilissimi di tre bambine, la cui relazione con gli animali e con il luogo sembra essere il filo conduttore della storia. Spiriti liberi come i cavalli, le bambine, portatrici di coraggio e resilienza in un orizzonte sospeso tra natura estrema e memorie leggendarie, incarnano tre caratteri forti e tre diverse tappe del cammino della femminilità: 5, 10 e 15 anni. Un unico racconto di formazione, le cui protagoniste rappresentano, simbolicamente le giovani donne del mondo che superano ostacoli per raggiungere i propri obiettivi, ma anche la possibilità – nella sapienza senza età che le rende capaci di ascoltare la terra e di parlare la lingua delle altre specie – di gettare un ponte tra natura e cultura.

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2.

Piero Percoco, Lenzuola, 2021, video (NFT)

L’opera video del fotografo Piero Percoco è stata realizzata nel paese originario dell’artista Sannicandro di Bari nella primavera del 2021. Nato in Puglia nel 1987, Percoco è emerso sull’orizzonte fotografico internazionale attraverso il suo account Instagram @therainbow_is_underestimated, canale attraverso il quale continua a portare avanti la propria ricerca personale. Tra la Coney Island di Weegee, l’America di periferia di Stephen Shore e le liturgie southern di William Eggleston, la Puglia di Percoco perde i suoi confini geografici per diventare un luogo dell’anima, luogo che, per il fotografo, è allo stesso tempo “casa” e territorio di scoperta. Declinando il suo linguaggio visivo attraverso video e fotografia, Percoco costruisce un mondo di domeniche pigre, di pance e di culi, di pasta al sugo e panni stesi, di fichi maturi che diventano creature aliene di conturbante sensualità, in cui corpi, frutti e colori traboccano dai contorni senza filtri o mezze misure, in tutta la loro brutale e lussureggiante naturalezza.

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3.

Piero Percoco, Tuffo, 2021, video (NFT)

L’opera video del fotografo Piero Percoco è stata realizzata nell’area archeologica di Roca Vecchia in provincia di Lecce, in particolare sulla Grotta della Poesia nell’estate del 2021. Nato in Puglia nel 1987, Percoco è emerso sull’orizzonte fotografico internazionale attraverso il suo account Instagram @therainbow_is_underestimated, canale attraverso il quale continua a portare avanti la propria ricerca personale. Tra la Coney Island di Weegee, l’America di periferia di Stephen Shore e le liturgie southern di William Eggleston, la Puglia di Percoco perde i suoi confini geografici per diventare un luogo dell’anima, luogo che, per il fotografo, è allo stesso tempo “casa” e territorio di scoperta. Declinando il suo linguaggio visivo attraverso video e fotografia, Percoco costruisce un mondo di domeniche pigre, di pance e di culi, di pasta al sugo e panni stesi, di fichi maturi che diventano creature aliene di conturbante sensualità, in cui corpi, frutti e colori traboccano dai contorni senza filtri o mezze misure, in tutta la loro brutale e lussureggiante naturalezza.

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4.

Piero Percoco, Gonfiabili, 2021, video (NFT)

L’opera video del fotografo Piero Percoco è stata realizzata a Torre Canne in provincia di Brindisi nell’estate del 2021. Nato in Puglia nel 1987, Percoco è emerso sull’orizzonte fotografico internazionale attraverso il suo account Instagram @therainbow_is_underestimated, canale attraverso il quale continua a portare avanti la propria ricerca personale. Tra la Coney Island di Weegee, l’America di periferia di Stephen Shore e le liturgie southern di William Eggleston, la Puglia di Percoco perde i suoi confini geografici per diventare un luogo dell’anima, luogo che, per il fotografo, è allo stesso tempo “casa” e territorio di scoperta. Declinando il suo linguaggio visivo attraverso video e fotografia, Percoco costruisce un mondo di domeniche pigre, di pance e di culi, di pasta al sugo e panni stesi, di fichi maturi che diventano creature aliene di conturbante sensualità, in cui corpi, frutti e colori traboccano dai contorni senza filtri o mezze misure, in tutta la loro brutale e lussureggiante naturalezza.

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5.

Luca Locatelli, Nuclear Ride, 2019, video (NFT)

Un giro di giostra all’interno di una torre di raffreddamento nell’ex stabilimento di una centrale nucleare mai stata in funzione. Il Wunderland Kalkar è un parco divertimenti in Germania che registra una media di 600.000 visitatori ogni anno. La paura nei confronti dell’energia nucleare è cresciuta nel paese dopo l’incidente giapponese di Fukushima: tutte le centrali nucleari tedesche saranno chiuse entro il 2022. La Germania ha intrapreso una rivoluzione energetica e punta a essere alimentata da energie sostenibili entro il 2050. L’opera video del fotografo Luca Locatelli è stata realizzata nella città tedesca di Kalkar nel 2019.

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6.

Hayley Eichenbaum, Blue Moon, 2013-2023, video (NFT)

Blue Moon è un’opera video di una scultura cinetica e si inserisce all’interno de più ampio progetto The Mother Road portato avanti da Hayley Eichenabuam dal 2013 al 2023. La figura che sfida la gravità è realizzata con un vero gelato al gusto “Blue Moon”: un cono gelato e un dispositivo elettromagnetico nascosto. La ripresa mostra il cono gelato che levita a testa in giù appena sopra il set, ruotando e librandosi, ma senza mai completare la caduta. Blue Moon è uno studio della tensione relazionale tra reale e surreale, senza l’uso di CGI (Computer-generated Imagery: immagini generate al computer) o di tecnologie di animazione tradizionali.

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7.

Charlotte Dumas, AO, 2021, video

L’amore per i cavalli di Charlotte Dumas l’ha condotta sulle loro orme per oltre vent’anni, portandola fino alle remote sponde del Giappone sud-occidentale, nell’isola di Yonaguni, per indagare il ruolo che queste creature, la cui storia per millenni si è intrecciata a quella degli uomini e il cui ruolo è stato fondamentale per lo sviluppo della società umana, hanno oggi nel nostro mondo. Insieme alla dimensione selvaggia e ancestrale che si manifesta nei cavalli e nel paesaggio, nella trilogia in mostra al Rifugio Digitale – composta dai progetti Shio, Yorishiro e Ao – la dimensione umana prende forma nei corpi acerbi e mobilissimi di tre bambine, la cui relazione con gli animali e con il luogo sembra essere il filo conduttore della storia. Spiriti liberi come i cavalli, le bambine, portatrici di coraggio e resilienza in un orizzonte sospeso tra natura estrema e memorie leggendarie, incarnano tre caratteri forti e tre diverse tappe del cammino della femminilità: 5, 10 e 15 anni. Un unico racconto di formazione, le cui protagoniste rappresentano, simbolicamente le giovani donne del mondo che superano ostacoli per raggiungere i propri obiettivi, ma anche la possibilità – nella sapienza senza età che le rende capaci di ascoltare la terra e di parlare la lingua delle altre specie – di gettare un ponte tra natura e cultura.

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8.

Petrina Hicks, Gloss, video.

Riscrivendo narrazioni mitiche come quella di Medusa o di Adamo ed Eva e scegliendo come co-protagonisti dei suoi scatti animali fortemente connotati simbolicamente come serpenti, felini e uccelli, la fotografa australiana Petrina Hicks allude alla complessità dell’identità della donna e alla natura spirituale della sua relazione con l’animale: gli animali, per Hicks, sono più vicini al “divino” degli umani, perché esistono in uno stato di pura consapevolezza, e le donne sono più vicine agli animali perché sono più capaci di comprendere che esistiamo in uno stesso, unico continuum.

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9.

Maria Lax, Taken by the Tide, 2023, video

Tornata nella sua città natale dopo molti anni all’estero, Lax si è resa conto che i luoghi della sua infanzia erano scomparsi, e che la mappa dei suoi ricordi non corrispondeva più alla geografia del presente. Taken By The Tide è un viaggio tra spazio e memoria, in cerca di una casa che probabilmente non esiste più. Da sempre attratta dalle credenze popolari, dal folklore e dal senso di identità collettiva tramandato di generazione in generazione attraverso lo storytelling, Maria Lax ci conduce in un universo familiare, quanto irrimediabilmente alieno, in cui – tra la potenza ancestrale della natura e le apparizioni dei fantasmi del passato – le onde della marea crescente sembrano spingere l’artista sempre più lontano, verso il mare aperto.

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10.

Luca Locatelli, GeoThermal Clouds, 2019, video (NFT)

Nubi di vapore salgono dai pozzi geotermici della centrale di Hellisheidi in Islanda. Essendo uno dei paesi più orientati alla sostenibilità del mondo, l’Islanda ottiene circa l’87% della sua acqua calda per il consumo domestico dall’energia geotermica. Hellisheidi è la più grande centrale geotermica d’Islanda e la terza più grande del mondo. È stata progettata per mimetizzarsi nell’ambiente circostante: i tubi sono stati dipinti di verde per ridurre al minimo l’impatto visivo sul paesaggio e un sistema idrico circolare estrae e restituisce l’acqua nel sottosuolo. La produzione di energia è uno dei principali fattori della crisi climatica: trovare un modo per produrre energia più pulita in tutto il mondo è una delle principali sfide per il futuro. L’energia geotermica potrebbe essere una valida opzione per quei paesi che possono sfruttare l’attività vulcanica invece del carbone o del petrolio.

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11.

Charlotte Dumas, AO, 2021, video

L’amore per i cavalli di Charlotte Dumas l’ha condotta sulle loro orme per oltre vent’anni, portandola fino alle remote sponde del Giappone sud-occidentale, nell’isola di Yonaguni, per indagare il ruolo che queste creature, la cui storia per millenni si è intrecciata a quella degli uomini e il cui ruolo è stato fondamentale per lo sviluppo della società umana, hanno oggi nel nostro mondo. Insieme alla dimensione selvaggia e ancestrale che si manifesta nei cavalli e nel paesaggio, nella trilogia in mostra al Rifugio Digitale – composta dai progetti Shio, Yorishiro e Ao – la dimensione umana prende forma nei corpi acerbi e mobilissimi di tre bambine, la cui relazione con gli animali e con il luogo sembra essere il filo conduttore della storia. Spiriti liberi come i cavalli, le bambine, portatrici di coraggio e resilienza in un orizzonte sospeso tra natura estrema e memorie leggendarie, incarnano tre caratteri forti e tre diverse tappe del cammino della femminilità: 5, 10 e 15 anni. Un unico racconto di formazione, le cui protagoniste rappresentano, simbolicamente le giovani donne del mondo che superano ostacoli per raggiungere i propri obiettivi, ma anche la possibilità – nella sapienza senza età che le rende capaci di ascoltare la terra e di parlare la lingua delle altre specie – di gettare un ponte tra natura e cultura.

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12.

Maria Lax, Taken by the Tide, 2023, video

Tornata nella sua città natale dopo molti anni all’estero, Lax si è resa conto che i luoghi della sua infanzia erano scomparsi, e che la mappa dei suoi ricordi non corrispondeva più alla geografia del presente. Taken By The Tide è un viaggio tra spazio e memoria, in cerca di una casa che probabilmente non esiste più. Da sempre attratta dalle credenze popolari, dal folklore e dal senso di identità collettiva tramandato di generazione in generazione attraverso lo storytelling, Maria Lax ci conduce in un universo familiare, quanto irrimediabilmente alieno, in cui – tra la potenza ancestrale della natura e le apparizioni dei fantasmi del passato – le onde della marea crescente sembrano spingere l’artista sempre più lontano, verso il mare aperto.

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13.

Matthieu Gafsou, Smartphone, 2023, video (NFT)

Il progetto H+ esplora il mondo del Transumanesimo. In molti Paesi il fotografo Matthieu Gafsou ha osservato documentato le persone, gli oggetti e i concetti legati a questo movimento. L’opera video è stata realizzata a partire da una fotografia dell’intera serie. Un’immagine ad alta risoluzione realizzata in modo particolare: su uno smartphone viene proiettato un filmato sul Transumanesimo e successivamente lo smartphone viene scansionato. Il video che risulta dalla fotografia mette in luce il gigantesco flusso di pixel che, in un certo senso, dà forma alla nostra realtà odierna. La totale perdita di figurazione ci ricorda che questa realtà è molto lontana dal reale.

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