PIANTA Future Studies Luca Locatelli ITA

Future Studies

Il futuro come frontiera di esplorazione, ricerca, documentazione. Negli ultimi dieci anni, Luca Locatelli, fotografo italiano tra più premiati (Leica Oskar Barnack Award 2020, World Press Photo 2020 e 2018,
POY Photographer of the Year 2020) e pubblicati (National Geographic Magazine, The New York Times Magazine, TIME) sull’orizzonte internazionale, ha rivolto il suo obiettivo all’indagine delle relazioni tra uomo, scienza, tecnologia e ambiente, raccontando i luoghi dove si progettano le soluzioni per il nostro domani: dal vertical farming agli allevamenti di insetti, dalle città sostenibili nel deserto arabo alle pale eoliche off shore nel Mare del Nord, Locatelli ha costruito una mappa globale delle sperimentazioni per il futuro del genere umano sulla Terra.
A partire dal 20 ottobre, il Rifugio Digitale ospiterà – nell’ambito del ciclo SuperNatural, a cura di Irene Alison e Paolo Cagnacci –, la sua personale Future Studies: visioni da un possibile domani, una selezione del progetto a lungo termine del fotografo. Un viaggio tra le persone e nei luoghi dove scienza e tecnologia vengono utilizzate per trovare il giusto equilibrio tra l’uomo e il pianeta che abita, nel tentativo di ridurre il nostro impatto e di ridefinire la nostra presenza in modo più sostenibile.
Per molto tempo, il progresso ha rappresentato il perno su cui si sono fondate visioni utopiche del futuro. Ma se è vero, come sostiene Yuval Noah Harari, che la scienza è sempre più vicina a trasformare l’Homo in Deus, è proprio su questo confine che l’Homo rischia di perdere se stesso. Quali saranno allora i nostri possibili prossimi passi come specie?


Jan Mayen, 2019

Visitatori che camminano sulla spiaggia di Haugenstranda, nell’isola di Jan Mayen.
Jan Mayen è un'isola vulcanica norvegese nell'Oceano Artico, senza popolazioni permanenti. È uno dei luoghi più remoti dell'Oceano Atlantico settentrionale, a metà strada tra l'Islanda e l’isola di Spitsbergen, la più estesa dell'arcipelago delle isole Svalbard.

Singapore, 2011

Giardino delle farfalle al coperto nell’aeroporto di Singapore.
Il Butterfly Garden dell’aeroporto di Changi è un esempio della svolta verde e sostenibile di Singapore, che ha toccato le architetture e i luoghi d’attrazione di tutta la città: una trasformazione urbana che segue la visione dell’ex Primo Ministro Lee Kuan Yew che, a partire dal 1965, introdusse il progetto della “Garden City” per trasformare Singapore in una città con un'abbondante vegetazione e un ambiente pulito. Singapore è un modello, in Asia e nel mondo, di come creare business attraverso la sostenibilità all’interno di una metropoli.

Dubai, 2017

La Città Sostenibile, a meno di 25 chilometri dal centro di Dubai, è un eco-esperimento residenziale che comprende 500 ville dotate di pannelli solari. Un parco attraversa l'intera lunghezza dell’area, ospitando le serre biodome della comunità per l’agricoltura urbana.
I parcheggi solari forniscono l’elettricità necessaria per alimentare l’illuminazione stradale, la ricarica dei veicoli elettrici e la depurazione delle acque.

Mare del Nord, Germania, 2015

Il parco eolico Borkum Riffgrund 1 di Dong Energy si estende nel Mare del Nord con 78 turbine, arrivando a produrre una quantità di energia sufficiente per 320.000 famiglie tedesche.
I parchi eolici nel Mar Baltico e nel Mare del Nord sono l’ultima massiccia spinta della Germania verso le energie rinnovabili, nel tentativo di eliminare gradualmente il carbone come principale fonte di energia del paese.

Mare del Nord, Germania, 2015

Il parco eolico Borkum Riffgrund 1 di Dong Energy si estende nel Mare del Nord con 78 turbine, arrivando a produrre una quantità di energia sufficiente per 320.000 famiglie tedesche.
I parchi eolici nel Mar Baltico e nel Mare del Nord sono l’ultima massiccia spinta della Germania verso le energie rinnovabili, nel tentativo di eliminare gradualmente il carbone come principale fonte di energia del paese.

Singapore, 2011

Giardinieri all’opera per piantare alberi ai Singapore Gardens by the Bay nel 2011, poco prima dell’inaugurazione del Flower Dome, enorme serra in vetro climatizzata che ospita giardini tematici con molte piante esotiche.

Hellisheidi, Islanda, 2019

Nubi di vapore salgono dai pozzi geotermici della centrale di Hellisheidi, in Islanda. Essendo uno dei paesi più orientati alla sostenibilità del mondo, l’Islanda ottiene circa l’87% della sua acqua calda per il consumo domestico dall’energia geotermica. Hellisheidi è la più grande centrale geotermica d’Islanda e la terza più grande del mondo. È stata progettata per mimetizzarsi nell’ambiente circostante: i tubi sono stati dipinti di verde per ridurre al minimo l’impatto visivo sul paesaggio e un sistema idrico circolare estrae e restituisce l’acqua nel sottosuolo.
La produzione di energia è uno dei principali fattori della crisi climatica: trovare un modo per produrre energia più pulita in tutto il mondo è una delle principali sfide per il futuro. L’energia geotermica potrebbe essere una valida opzione per quei paesi che possono sfruttare l’attività vulcanica invece del carbone o del petrolio.

Copenaghen, Danimarca, 2019

Il comprensorio di CopenHill, a Copenaghen, si presenta come l’impianto di termovalorizzazione più pulito del mondo. È stato progettato dall'architetto Bjarke Ingels, che ha incorporato una pista da sci e un sentiero escursionistico sul tetto, trasformando l’edificio in uno spazio di ritrovo pubblico. L’impianto può bruciare 70 tonnellate di rifiuti ogni ora, producendo acqua calda ed energia per 120.000 famiglie della città, e il suo sistema di filtraggio elimina le sostanze inquinanti dalle tubazioni di scarico.

Paesi Bassi, 2017

Una delle serre più grandi e moderne. Coltiva lattuga di diversi tipi, produce 10 volte di più dell'agricoltura tradizionale, utilizza il 95% in meno di acqua e non utilizza pesticidi o altri prodotti chimici. La tecnologia viene applicata per produrre di più con meno.

Kalkar, Germania, 2019

Un giro di giostra all’interno di una torre di raffreddamento nell'ex stabilimento di una centrale nucleare mai stata in funzione. Il Wunderland Kalkar è un parco divertimenti in Germania che registra una media di 600.000 visitatori ogni anno. La paura nei confronti dell’energia nucleare è cresciuta nel paese dopo l’incidente giapponese di Fukushima: tutte le centrali nucleari tedesche saranno chiuse entro il 2022.
La Germania ha intrapreso una rivoluzione energetica e punta a essere alimentata da energie sostenibili entro il 2050.

Masdar City, 2019

Masdar è una smart city carbon neutral autoalimentata da energie alternative e sostenibili. Incentrata sulla sostenibilità e sulla presenza del verde urbano, è stata pensata per ospitare fino a 50.000 persone e 1.500 aziende. Progettata per essere bike friendly e principalmente pedonale dallo studio di architettura britannico Foster and Partners, la città ha una temperatura di 10° inferiore rispetto al deserto circostante grazie a una grande torre del vento in grado di incanalare per le vie cittadine le correnti d’aria fresca.

Tucson, Arizona, Stati Uniti, 2019

Il clima secco del deserto dell'Arizona, negli Stati Uniti, aiuta a prevenire la corrosione e i danni causati dagli agenti atmosferici agli aeromobili immagazzinati presso il 309th Aerospace Maintenance and Regeneration Group a Tucson. “The Boneyard” (il cimitero) gestisce quasi 4.400 aerei dismessi, smantellandoli e riutilizzandone delle parti o riassemblando interi velivoli. Le parti più preziose vengono smontate e riutilizzate nella flotta dell'Aeronautica Militare e l’intero aeromobile può essere rimontato e rimesso in servizio. Al termine del ciclo di vita, possono essere rottamati per il riciclaggio di acciaio e alluminio.

Paesi Bassi, 2017

Serra ultra high-tech in costruzione. Grazie a sementi di qualità, illuminazione a LED, sensori e altro, la serra può produrre, per ettaro, dieci volte la quantità prodotte con i metodi di coltivazione tradizionali, con circa il 90% di acqua in meno. Nei prossimi quattro decenni, il nostro pianeta dovrà produrre più cibo di quanto gli agricoltori abbiano raccolto negli ultimi 8.000 anni. Questo perché entro il 2050 la Terra ospiterà fino a 10 miliardi di persone, rispetto ai 7,8 miliardi di oggi. Se non si ottengono massicci aumenti della resa agricola, accompagnati da massicce diminuzioni nell’uso di acqua e combustibili fossili, un miliardo o più di persone potrebbero morire di fame.
Le serre potrebbero offrire una soluzione ai bisogni futuri dell'umanità.

Grindavik, Islanda, 2019

L’energia geotermica riscalda questa serra nei campi di lava di Grindavik, in Islanda. L’orzo coltivato su pomice vulcanica inerte viene geneticamente modificato per produrre il fattore di crescita epidermica (EGF), una proteina che stimola la crescita cellulare e viene utilizzata nei cosmetici di lusso. Il FEG ha un valore di mercato di $10.000 al grammo.


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