Franco Ionda

Nato a Firenze e diplomato all’Accademia di Belle Arti, ha ottenuto borse di studio internazionali e dagli anni ’80 sviluppa il tema delle “stelle decapitate” e dei grandi chiodi in alluminio, simboli della condizione umana. Critici come Amnon Barzel, Bruno Corà e Alberto Fiz leggono in queste forme una riflessione universale su delusione, dolore e identità. Fabio Cavallucci evidenzia il suo tratto segnato dal retino tipografico, che genera un dramma sublimato. Eike D. Schmidt sottolinea il suo impegno verso le tragedie sociali e migratorie contemporanee, come in Rifugiati. Guardando intorno a noi (1995). Ha esposto in numerose sedi prestigiose, tra cui Palazzo Pitti, il Museo Pecci e TornabuoniArte.

Franco Ionda