Matteo Cesari
Dopo la laurea in Conservazioni dei Beni Culturali, si è diplomato al corso triennale di fotografia presso la Fondazione Marangoni di Firenze. Nel corso degli anni ha portato avanti progetti fotografici documentaristici su temi sociali. I suoi lavori sono stati pubblicati in diversi magazine come “D la Repubblica”, “Internazionale”, “Sette”, ed esposti a festival di Fotografia tra cui Photolux, Magazzini Fotografici, Slideluck. Attualmente, oltre a portare avanti progetti di ricerca personali, si occupa di fotografia commerciale e di moda.
                                        
                                        Paolo Cagnacci
Ha studiato fotografia presso Fondazione Studio Marangoni, dove attualmente insegna fotografia di ritratto e tecniche di illuminazione. Ha realizzato progetti fotografici per Regione Toscana, Festival della Creatività, Festival dei Popoli, Osservatorio dei Balcani, Fondazione Michelucci, Tempo Reale, Unicoop Firenze, Comune di Firenze, Fondazione Telecom, Mibact, CNA. Ha lavorato per aziende quali Patrizia Pepe, Diesel, Paula Cademartori, Peuterey, Starbucks, Stefanel, Ottodame, Dmail. Ha pubblicato le sue immagini su riviste quali: “D la Repubblica”, “Corriere della Sera”, “la Repubblica”, “La Stampa”, “Sette”, “SportWeek”, “L’Espresso”, “Pagina99”, “Specchio”, “Left”, “Donna Moderna”, “Famiglia Cristiana”, “La Lettura”, “Frankfurter Allgemeine Zeitung”. I suoi progetti sono stati distribuiti dalla Luz Photo Agency e dall’agenzia Parallelozero.
                                        
                                        UNAEZEROQUATTRO. Un’indagine visiva sulla strage di via dei Georgofili, a trent’anni dall’attentato
25.05 – 18.08.2023 
al 25 maggio al 18 giugno 2023 Rifugio Digitale presenta la mostra dei fotografi Paolo Cagnacci e Matteo Cesari UNAEZEROQUATTRO. Un’indagine visiva sulla strage di via dei Georgofili, a trent’anni dall’attentato a cura di Irene Alison. La mostra, nei giorni dal 25 al 27 maggio, si arricchirà anche di un evento di video-mapping allestito nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, a cura di Irene Alison, realizzato in collaborazione con l’Associazione tra i Familiari delle Vittime dell’Attentato di Via dei Georgofili, con il sostegno di Fondazione… CR Firenze, Unicoop Firenze, Banca Ifigest, CNA Firenze e con il patrocinio del Comune di Firenze e della Regione Toscana. Nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993 alle 1:04 in via dei Georgofili, nel cuore del centro storico di Firenze, viene fatta esplodere un’autobomba. Un Fiat Fiorino bianco imbottito di 250 chili di tritolo, T4, pentrite e nitroglicerina, parcheggiato sotto la trecentesca Torre dei Pulci, provocherà la morte di Fabrizio Nencioni, sua moglie Angela Fiume e le loro due figlie, Nadia, 9 anni, e Caterina, 50 giorni appena. Ucciderà Dario Capolicchio, un giovane studente che abitava nel palazzo antistante la torre, ferirà più di 40 persone e provocherà danni gravissimi alla Galleria degli Uffizi.  A partire dai primi anni ’90 i capi mandamento misero in atto un cambio di obiettivi strategici, colpendo il patrimonio culturale per piegare lo Stato alle proprie richieste. Solo recentemente le indagini hanno
portato all’arresto dell’ultimo mandante delle stragi, Matteo Messina Denaro, ma rimangono ancora zone oscure sulle quali continua ad indagare la magistratura.  A 30 anni da quella terribile notte, due fotografi toscani, Paolo Cagnacci e Matteo Cesari, ne hanno documentato visivamente l’eredità, ricostruendo parte degli eventi lungo il filo delle diverse piste tracciate dagli inquirenti. Nei familiari delle vittime, nei feriti, negli avvocati che istruirono i processi, nei vigili del fuoco che quella notte estrassero i corpi dalle macerie, ma anche negli oggetti ritrovati e custoditi come ultimi ricordi e negli anonimi luoghi nei quali furono preparati i passaggi cruciali dell’attentato, resta viva la memoria di un evento che ha profondamente segnato la storia italiana.