È nato a Bari e vive in un paesino a pochi chilometri chiamato Sannicandro di Bari. Fa fotografie da più di dieci anni ed è autodidatta, non ha mai frequentato scuole di fotografia. Il cinema è stato parte integrante del suo percorso: fin da bambino ha sempre visto moltissimi film, molti di fantascienza come Alien, Predator, Total Recall, 2001: A Space Odyssey e tanti altri. Ha iniziato pubblicando quotidianamente fotografie del quotidiano su Instagram dal 2012, usando un iPhone. Col tempo questa attività si è trasformata in un vero e proprio lavoro: è stato contattato da diverse riviste, tra cui The New Yorker, The New York Times, The British Journal, e da numerosi brand che gli hanno commissionato lavori. Ha pubblicato tre libri di fotografia e il suo lavoro è in continua evoluzione.
Canicola
30.03 – 23.04.2023
Fa caldo nelle immagini di Piero Percoco: un calore denso che avvolge tutto, come in un Sud universale dove la luce d’oro della controra rende il mondo esausto e saturo. Volti solcati dal tempo, fichi che diventano creature sensuali, insetti iridescenti e corpi che bruciano sotto un sole implacabile popolano le sue fotografie.
Davanti al suo obiettivo, il concetto di SuperNatural assume la forma di una fisicità debordante e carnale che suda, grida, invecchia, riempiendo l’inquadratura e sfuggendo a ogni canone o giudizio.
Tra la Coney Island di Weegee, l’America di Stephen Shore e le liturgie… southern di William Eggleston, la Puglia di Percoco perde i confini per diventare un luogo dell’anima, insieme “casa” e territorio di scoperta: “Guardo la mia terra con occhi da estraneo”, afferma l’artista.
Con uno sguardo che unisce ironia ed empatia, Percoco racconta i luoghi e la materia della realtà senza retorica né compiacimento, ma con un amore che tutto abbraccia. Il suo linguaggio visivo, affinato con l’uso del telefono, cattura dettagli e frammenti di un mondo fatto di domeniche pigre, corpi imperfetti, panni stesi e fichi maturi. In questo universo traboccante e sensuale, la poesia delle cose minime e imperfette reclama il centro della scena, rivelando una bellezza libera, scanzonata e lussuriosa.