Il collettivo nasce nel 2009 dall’incontro tra Fabio Di Salvo e Bernardo Vercelli, accomunati da una visione artistica che esplora l’equilibrio tra natura e tecnologia, tra il rigore dell’ordine e l’imprevedibilità del caso. Il loro lavoro si sviluppa lungo la sottile linea di confine tra ciò che è organico e ciò che è artificiale, generando installazioni immersive e performance in cui suono, luce e movimento diventano elementi centrali della narrazione visiva e sensoriale. Con un approccio poetico e sperimentale, i Quiet Ensemble portano l’attenzione su ciò che solitamente sfugge allo sguardo e all’ascolto: il fruscio delle foglie, il battito d’ali di un insetto, il ritmo silenzioso che anima gli ecosistemi. Le loro opere dialogano con l’ambiente, rivelando la bellezza nascosta nei microeventi del quotidiano e trasformando l’ordinario in un’esperienza percettiva inattesa e coinvolgente.
Fragile: sedici atlanti della rottura è una mostra site-specific del collettivo Quiet Ensemble, a cura di Serena Tabacchi e Vincenzo Napolano.
Realizzata in collaborazione con Forma Edizioni e con la straordinaria partecipazione dell’Osservatorio Gravitazionale Europeo (EGO), la mostra è un viaggio nella tecnologia, nel suono e nella percezione: Fragile è un’esplorazione immersiva della frattura come momento creativo, in cui l’invisibile prende forma. Si entra in un tunnel, si attraversano materia e fragilità, e ci si ritrova sospesi tra arte e scienza. Rifugio Digitale ed EGO, nati per esplorare ciò che non si vede, condividono la stessa missione:… trasformare il vuoto in visione, il silenzio in frequenza.