Marisol Mendez
È una fotografa e ricercatrice originaria di Cochabamba, in Bolivia. Utilizza la macchina fotografica per esplorare la tensione tra verità e finzione, il legame profondo tra ciò che un’immagine crea e il (sur)reale da cui proviene. Spinta da progetti di ricerca e iniziative personali, cerca di decostruire i modelli tradizionali di rappresentazione e tessere narrazioni ricche di sfumature con molteplici livelli di significato.
Al centro della sua attività artistica si trova l’esplorazione dell’essere umano. Marisol è animata dal desiderio di costruire connessioni autentiche con le persone dall’altra parte dell’obiettivo, catturando l’intimità delle esperienze condivise, la tenerezza o la frizione del riconoscimento reciproco.
Abbracciando l’orizzontalità delle immagini, utilizza una varietà di linguaggi visivi per raccontare storie che attraversano i confini tra esperienza individuale, memoria collettiva e immaginazione. Radicato nei paesaggi e nel folklore della sua cultura, il lavoro di Marisol oscilla tra spontaneo e costruito, naturalistico e mitico. Il suo intento è sfidare i preconcetti, stimolare il dialogo e invitare lo spettatore a riconsiderare la propria percezione della realtà e della rappresentazione.
MADRE/PADRE
19.11 – 13.12.2025
La mostra della fotografa boliviana Marisol Mendez indaga due archetipi smontandoli dall’interno e analizzando le sovrastrutture che li determinano: da un lato – mettendo in discussione la rappresentazione retorica, fallocentrica e coloniale delle donne in Bolivia, terra natale dell’artista – Mendez intreccia folklore andino e iconografia cattolica per mostrare come la complessità della dimensione del femminile sia spesso ridotta alla contrapposizione Vergine Maria/Maria Maddalena. Dall’altro – smantellando la narrativa dominate sulla mascolinità – la fotografa mette in luce le sfide che gli uomini devono affrontare nel conciliare le aspettative sociali di durezza e performatività con la… propria vulnerabilità e il proprio desiderio di connessione. In uno scenario globale in cui modelli culturali, strutture sociali e disuguaglianze continuano a influenzare in maniera determinante le interazioni e le opportunità di uomini e donne, lo sguardo di Mendez apre tanto una riflessione sulla complessità del Sudamerica contemporaneo – il cui sistema patriarcale poggia le proprie basi sull’eredità del colonialismo europeo e dell’etnocentrismo – quanto una prospettiva più ampia e universale su come gli stereotipi di genere condizionino l’identità a tutte le latitudini.