Nata e cresciuta a Milano, inizia ad interessarsi alla fotografia durante gli ultimi anni di liceo. Questo interesse nasce da una forte paura della morte e del tempo che passa; la rassicura infatti l’idea di catturare attimi di vita preziosi in modo da poterne ricordare il valore. Nel corso degli anni lavora a diversi progetti personali sviluppando uno stile intimo e crudo caratterizzato dalla scelta di scattare solamente a pellicola; successivamente cerca di riportare la stessa autenticità e sensibilità nei lavori commissionati.
È un fotografo documentarista britannico di origine indiana, nato nel 1971 a Londra. Il suo lavoro esplora la memoria, l’identità e il senso di appartenenza, attraverso immagini sia reali che messe in scena. Ha vinto il prestigioso World Press Photo nel 2000 e ha ricevuto riconoscimenti internazionali per progetti realizzati in India, Sudafrica, Regno Unito e Stati Uniti. Nel 2015 ha pubblicato Lost in the Wilderness, un libro dedicato alle riserve Sioux, definito uno dei migliori dell’anno dal critico Sean O’Hagan. Nel 2022 ha pubblicato Memoire Temporelle, un progetto ambientato a Bombay che riflette sul ricordo, sulla nostalgia e sul concetto di casa. Le sue opere sono state esposte in gallerie e istituzioni di rilievo a livello internazionale.
È un artista, fotografo e professore con sede tra Amburgo e Berlino. La sua pratica si concentra su temi socio-economici e politici, combinando fotografia, collage video e installazioni in un approccio basato sulla ricerca e la narrazione soggettiva. Ha lavorato in numerosi Paesi, tra cui Iraq, Ucraina, Siria, Nigeria, Cina e India. Laureato con un Master in Fotografia, ha ricevuto premi internazionali come il World Photography Award e l’International Photography Award, ed è stato nominato per il Prix Pictet e il Leica Oskar Barnack Prize. Membro dell’Accademia fotografica tedesca dal 2016, ha fondato il laboratorio “Format” ad Amburgo. Dal 2024 è professore di fotografia artistica presso l’Università delle Arti di Darmstadt.
È un artista della classe 1997 con sede a Rotterdam che lavora principalmente con la fotografia. Il suo lavoro esplora la memoria, individuale e collettiva, attraverso immagini, archivi familiari e media diversi, combinando materiali tradizionali e tecnologie come l’IA. Indaga la trasmissione intergenerazionale delle emozioni, in particolare tra gli uomini, e la costruzione idealizzata dei ricordi familiari. Laureato con lode alla Willem de Kooning Academy (2021), ha pubblicato tre libri e ha esposto a livello internazionale. È stato nominato “Rising Star” dal quotidiano NRC e fa parte del programma Foam Talent 2024–2025. Le sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private.
Il ciclo espositivo Il Corpo che Abito. Il corpo come terra di conflitto e come confine di rivendicazione dell'identità. Ma anche il corpo come perno attorno a quale si costruisce il nostro rapporto con lo spazio, come presenza fisica con cui abitiamo i luoghi e attraverso cui costruiamo le nostre relazioni: Il Corpo che Abito, terzo ciclo espositivo dedicato dal Rifugio Digitale alla fotografia contemporanea, sarà un’indagine sul corpo come elemento fondante dell’essere umano - materia viva che resiste alla virtualizzazione delle esistenze e dei processi creativi - con uno sguardo sempre rivolto, in armonia con il DNA della galleria,… tra il "dentro' (la dimensione intima e introspettiva) e il "fuori' (le architetture fisiche e sentimentali che costruiamo).
Il Corpo che Abito sarà anche una riflessione sul corpo nella sua dimensione politica, come strumento di espressione, veicolo di piacere, campo di battaglia sul quale affermare i propri diritti, territorio la cui libertà è ridisegnata da continue trattative con il potere e variabile che non può essere definita al di fuori delle sue complesse intersezioni con l’idea di razza e di classe.
Cos'è "bello' e cos'è "brutto"? Cos'è "normale' e cosa è "diverso"? Cos’è maschile e cos’è femminile?
Gli artisti in mostra risponderanno attraverso le immagini condividendo la propria irriverente, ironica, spudorata insofferenza contro stereotipi e classificazioni repressive: piacere, desiderio e bellezza diventeranno allora una materia duttile, capace di assumere nelle loro opere contorni del tutto diversi e di forzare il frame di una rappresentazione socialmente accettabile.
L'intero ciclo espositivo è realizzato grazie alla collaborazione dell'Associazione Rifugio Digitale con Forma Edizioni
Pelle
Giulia Bersani
29.01 - 23.02.2025
«È una ricostruzione visiva della storia della caccia alle streghe nei Paesi Baschi, nata dall’esigenza artistica e politica di demistificare la figura della strega: Bego Anton lo fa attraverso immagini potenti, evocative e cariche di mistero che ci ricordano come quello della strega sia un mito che affonda le proprie radici nella misoginia.»
Bitterweet
Sander Coers
09.04 - 18.05.2025
«È un inno d’amore verso un padre fragile – ma capace di insegnare al proprio figlio il vero significato della parola resilienza – e verso la fotografia. Un viaggio nella memoria, nell’identità, nell’ombra delle stanze segrete della mente e della camera oscura, in cui hanno preso forma i fantasmi del padre e i sogni del figlio.»