Nato a Pistoia (19 gennaio 1938), è uno dei grandi maestri della fotografia d’arte. Celebre per i ritratti di artisti del Novecento – tra cui Warhol, De Chirico, Schifano, Burri – ha saputo fondere lo sguardo contemporaneo con la tradizione classica. Iconiche le sue immagini delle sculture di Michelangelo, Canova e Bernini, interpretate con sensibilità tattile e luministica. Vincitore del Premio Oscar Goldoni, ha esposto in sedi prestigiose come Palazzo Reale, l’Hermitage, il MAXXI. Le sue opere sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private. Autore di numerose monografie, ha fotografato anche luoghi simbolici dell’arte e dell’architettura italiana. Il suo lavoro si distingue per l’equilibrio tra rigore formale e intensità emotiva. Negli ultimi anni ha ricevuto riconoscimenti alla carriera e retrospettive in Italia e all’estero.
L’obiettivo fotografico di Aurelio Amendola analizza i diversi stadi di lavorazione del marmo, avvicinandosi progressivamente all’informale, indagando e reinterpretando l’arte di Michelangelo Buonarroti con uno sguardo che esalta l’astrazione e il dettaglio materico. Un invito a scoprire l’anima aniconica delle sculture michelangiolesche.
Le sue immagini mostrano dettagli straordinari, come nella Pietà dove le superfici levigate sembrano trasformarsi in cera sotto la luce calda e avvolgente, esaltando una bellezza senza tempo o ancora negli scatti che ritraggono la Pietà Bandini la cui magnificenza è stata restituita alla luce da un recente restauro. L’artista, chiamato a documentare non solo il risultato di… questo intervento, ma anche a reinterpretarel’opera, ha scattato immagini che riflettono la profonda sensibilità dello scultore rinascimentale verso la materia e la luce, fotografie che sono state esposte tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 nella Sala del Paradiso del Museo Opera del Duomo di Firenze. Le sperimentali fotografie amendoliane, in mostra a Rifugio Digitale, svelano le imperfezioni e le abrasioni della superficie, creando un racconto visivo che celebra la bellezza autentica e spontanea che emerge dalla natura della forma e va oltre il visibile.